SABATO 6 AGOSTO: GIORNATA DA TURISTI

è si, la giornata di ieri è stata proprio una giornata da turisti… sarà che siamo vicini alla fine del nostro viaggio.

partiamo alle 6 del mattino, destinazione l’altra casa, dove abitano una ventina di bambini, che tutti i giorni vengono a Mai Tam, e una diecina di mamme. in questa seconda casa è presente anche un laboratorio di sartoria.

ma la descrizione la lascio a dopo, perchè in realtà questa prima sosta era solo per prendere una delle ragazze più grandi e pèortarla con noi a Cu Chi.

cosa è Cu Chi? è un paese immerso nella boscaglia, i cui abitanti hanno resistito ai bombardamenti americani, grazie a dei tunnel sotterranei, ben fatti e ben organizzati, all’interno dei quali la vita dei cittadini di Cu Chi continuava regolarmente, e dove venivano organizzate le varie controffensive.

dopo un viaggio di quasi due ore, e dopo esserci un po’ persi nella campagna vietnamita, arriviamo.

vedendolo da fuori sembra un immenso parco, all’interno di un bosco.

il nostro percorso inizia dall’esposizione di alcune armi usate durante gli anni della guerra, sia dai vietnamiti che dagli americani, perchè gli abitanti di Cu Chi raccoglievano gli ordigni non esplosi per riutilizzarli contro gli americani.

viasto ceh io e Davide non passiamo inosservati in mezzo ad un gruppo di ragazzini vietnamiti, la guida chiede a Thu di dove siamo, e appositamente per noi, mette il video che spiega la storia di Cu Chi, in ITALIANO.

dopo la visione del filmino, dove viene sottolineato cone la forza di Cu Chi, sta nel fatto che la sua popolazione è rimasta unita e non ha abbandonato le proprie terre, tenendo in una mano la zappa, nell’altra l’arma contro il nemico, passiamo alla visione diretta dei tunnel.

piccola premessa alla descrizione dei tunnel: erano costruiti appositamente per i piccoli soldati vietnamiti… e per chi conosce me e Davide, sa che non siamo piccoli come i soldati vietnamiti…

primo tappa del primo tunnel: ci va abbastana bene, una discesa stretta e ripida, arriviamo nella prima stanza, di circa 1,5 x 1,5 m.
la guida ci mostra come riuscivano a prelevare l’acqua potabile, credo da delle falde acquifere, visto che siamo sul delta del Saigon River.
ok, fin qui ci siamo.. invidiamo un po’ i bambini perchè passano tranquillamente.. ma andiamo avanti.

in questa già minuscola stanza, c’è una seconda fessura, buia, ci infiliamo tutti li dentro.. praticamente eravamo al buio, ma io ho l’impressione di vedere nella penombra qualcosa stile pipistrello, ma all’inizio penso sia solo la mia immaginazione.. poi le urla della bambine davanti a me me lo confermano: CI SONO I PIPISTRELLI!!!

l’unica cosa positiva è che abbiamo sfatato un mito: i pipistrelli, quanto meno quelli vietnamiti, non si attaccano ai capelli!!!

ok, a questo punto vi potete gia immaginare me e Davide, provati da questo percorso, fatto quasi in ginocchio..

ma ovviamente siamo solo all’inizio!!

percorriamo altri tunnel, sempre più piccoli e stretti, vediamo la stanza in cui venivano studiate le varie strategie, le sale operatorie, le stanze per riposarsi, quelle per allenarsi, le varie trappole (ovvero buche coperte con delle enormi e affilatissime lance dentro) nel caso i nemici fossero entrati.

la visita si conclude nella “sala da paranzo, cucina” dove ci viene offerto uno piatto tipico del tempo, un.. non so se frutto o verdura.. a metà tra la patata e la castagna, lessatto e servito caldo.

dopo questa piccola sosta ci dirigiamo verso l’uscita, fermandoci ovviamente al negozio di souvenir!!

ci dirigiamo nel tempio di Ben Duoc, ma è chiuso e dobbiamo tornare in dietro.
leggo dalla guida che questo tempio è un memoriale dedicato a 50.000 bambini morti nella guerra.

dopo questa visita ripartiamo alla volta della seconda casa di Mai Tam.

altre due ore di macchina, con sosta dovuta ad una delle migliaia di bancarelle che troviamo per la strada, per comprare una specie di succo di frutta, ovviamente ghiacciato!!!

arriviamo alla seconda casa, e tutti i bimbi ci vengono incontro felice di vedere sia noi, che gli altri ragazzi.

e scopriamo che qua c’è un bimbo stupendo, che avendo la mamma che lavora qui, non viene mai da noi.

giochiamo un po’ con i bimbi, tra gli sguardi stupiti delle mamme per la tanta confidenza che c’è tra di noi… e soprattutto per Davide che lancia in aria i loro figli come se fossero palline… secondo me hanno avuto anche un po’ di paura!!!

mangiamo, e come sempre ci sèetta un trattamento di favore: involtini, dei quali siamo golosissimi, e patatine fritte.

dopo pranzo rigorosamente c’è il riposino.

le ragazze mi prendono per mano e mi portano nella loro stanza.

in genere ci dormono in due, ma oggi, tra me e le altre ragazzine, siamo in 9, e tutte e 9 stese sul paviemnto a cercare un po’ di fresco.

PICCOLA PARENTESI: IN CASA SI MUORE DAL CALDO!!!

verso le 3 ci sono i primi risvegli, qui gli orari sono più flessibili rispetto a Mai Tam.

scendo le scale (questa casa ha 5 piani più il terrazzo) e mi lascio rapire da tre manine che mi fanno il gesto di seguirle.

quasi a non volerci far vedere dagli adulti (ma come fanno a non vedere me???), scavalchiamo le varie file di motorini e usciamo.

per la prima volta, in mezzo a quella strada che nopn conosco, e per mano a tre bimbi vietnamiti, capisco quanto si nota che sono una straniera. nel mese che abbiamo passato, avevo sempre notato le persone che guardavano Davoide, ma credevo fsse soprattutto per la sua altezza, ora che mi ritrovo da sola con questi bambini capisco, il mio abbiglaimento, il colore della mia pelle, il mio abbigliamento, per quanto semplicissimo, tutto di me dice: sono una straniera, e tutti gli occhi che incrocio me lo confermano, bimbi che mi guardano incuriositi,. mamme che non capiscono perchè ho per mani tre dei “loro” bambini.

davanti alla casa c’è una grandissima chiesa, con un enorme piazzale.

i bimbi mi portano lì, per loro è una specie di parco divertimenti, visto che ci sono anche altri bambi che corrono e gridano.

e di nuovo la magia dei bambini, la magia di questi bambini…

mi lascio convincere a fare le gare di corse davanti al piazzale della chiesa, a scendere le due scalinate stile aereoplano, con le braccia spalancate.. nel piazzale della mia chiesa non l’ho mai fatto!!!!

ma lo ripèeto questo bimbi sono magici, e la loro magia coinvolge anche me. è magico anche il modo in cui riusciamo a comunicare, parlando due lingue completamente differenti, ma ci capiamo.

forse abbiamo fatto un po’ troppa confusione… si avvicina il parroco della chiesa, che mi guarda con sospetto… la prima domanda: “sei cattolica?” si.. accenna un sorriso
“di dove sei?” Italia… a questo punto il sorriso è completo, cerco di spiegargli che sono ospite di padre John, e gli faccio i complimenti per la chiesa, per la semplicità con cui è fatta, ma anche per l’accoglienza che vi si respira soltanto guardandola.

inizia a piovere ed è l’ora di rientrare a Mai Tam.

torniamo in casa, ora sono tutti svegli, aspettiamo che arrivi il taxi, e via di nuovo verso Mai Tam!!!

praticamente non abbiamo iul tempo di arrivare che: “stasera c’è il compleanno di una mia amica, usciamo!!!”

Thu ci porta a cena con dei suopi amici, che spesso vengono a Mai Tam a trovare i bambini.

il ristorante è molto bello e molto grande, tra piani con vari saloni e salette.

la cucina è tipica vietnamita, e noi ce la gustiamo!!

ovviamente non mancano i brindisi alla festeggiata, e nemmeno la torta!!!!

passiamo proprio una bella serata, tra risate e tentativi di comunicare, un po’ voietnamita, un po’ inglese, un po’ì italiano…

sono le 10, siamo abbastanza stanchi… rientriamo a casa!!

oggi è stata proprio una giornata ricca, ricca di novità, di persone nuove, di risate, di gioia…

sarà che si avvicina la nostra partenza, ma io inizio già a sentire che un po’ tutto questo mi mancherà….

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